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Immagine del redattoreSofia Perrone

Agency e narrazione: il potere del linguaggio

Nell’ambito della psicologia culturale, Bruner ha messo in luce il ruolo chiave delle narrazioni nell’interpretazione di comportamenti altrui, nella risoluzione di problemi e nella formazione dell’identità individuale e collettiva all’interno della società.


Ovviamente, ognuno di noi produce narrazioni da prospettive diverse, producendo versioni dei fatti sempre nuove e contingenti. La nozione di agency incontra quella di narrazione in alcune prospettive interazioniste.


A tal proposito, Alessandro Duranti ha mostrato come un’attenta analisi del linguaggio possa evidenziare importanti caratteristiche dell’agentività umana e del nostro modo di dar forma al mondo. Secondo l’autore ogni atto linguistico implica una qualche forma di azione, a prescindere dalle intenzioni di chi parla e dall’interpretazione di chi ascolta.

Anche Paola Cortellesi, in un celebre monologo, mette in luce il potere performativo del linguaggio. Tale monologo, incentrato sulla violenza delle parole, sottolinea quanto possa essere maschilista l’uso della lingua italiana. Scritto da Stefano Bartezzaghi, giornalista e semiologo, è stato recitato alla premiazione del David di Donatello nel 2008 ed intende dimostrare come l’universo linguistico sia organizzato attorno all’uomo e come continui a stereotipare e ridurre il ruolo delle donne. Dunque, per ottenere importanti cambiamenti bisogna partire proprio da qui, dal linguaggio e dalle narrazioni di ognuno.


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