Da studenti di comunicazione, è importante imparare ad andare oltre e non fermarsi mai all’apparenza di un testo, scritto o visivo che sia. È necessario entrare nel testo, andare oltre e scovare significati nascosti.
Per quanto riguarda i testi visivi, l’analisi del livello plastico ci aiuta a raggiungere questo obiettivo; ciò di cui abbiamo bisogno è un insieme di categorie plastiche, ovvero i tratti distintivi dell’espressione plastica, che ci aiutano a identificare e classificare le caratteristiche del testo visivo.
Queste categorie di distinguono in: categorie eidetiche, topologiche e cromatiche. Le categorie eidetiche riguardano tutte le linee, le forme o i contorni; le categorie cromatiche servono a descrivere i colori; le categorie topologiche riguardano invece lo spazio, rappresentato nel testo o rappresentante, inteso come la superficie sulla quale sono stati stesi i colori.
Le categorie plastiche sono dunque gli strumenti utilizzabili in semiotica visiva, al fine di descrivere il piano dell’espressione plastica. Una volta individuate queste caratteristiche, è fondamentale rinviare ogni espressione a un contenuto: le forme, i colori e gli spazi devono rinviare a contenuti, a significati.
Solo in questo modo siamo in grado di comprendere quanto ogni dettaglio del testo analizzato non debba essere trascurato: ogni minima sfumatura di colore, ogni singola linea, ogni spazio. È così che l’individuazione delle categorie plastiche contribuisce alla creazione del significato complessivo del testo.
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