Spesso ci sentiamo inadeguati, sbagliati ed incapaci rispetto al nostro ruolo. Temiamo il nostro giudizio e ancor prima quello degli altri: ci vergogniamo.
La vergogna è un’emozione secondaria che si forma dalla combinazione di alcune emozioni primarie, si sviluppa con la crescita e attraverso l’interazione con gli altri.
Accade che l’individuo mette in discussione il “come sono”, pensa che la propria immagine sociale sia irrimediabilmente compromessa e dinanzi a ciò si isola oppure si arrabbia. L’emozione che ne deriva dipende dal tipo di carattere della persona e dalla cultura di provenienza ovviamente.
Ma come si mostra la vergogna?
Dipinge il volto di rosso, getta acqua fredda in viso, provoca un aumento della frequenza cardiaca ed inibisce parole e azioni. Di conseguenza, tendiamo a nasconderci dagli sguardi dell’altro, a ripiegare la postura e a desiderare l’invisibilità. La vergogna ci trasforma in talentuosissimi artisti della fuga, così è stata definita nel tempo.
La studiosa di antropologia culturale Ruth Benedict considerò il Giappone come il massimo esempio di <<cultura della vergogna>>. In quest’ultima, il bene comune veniva considerato più importante di quello individuale, e le persone che non riuscivano a comportarsi secondo un canone prestabilito portavano disonore e dovevano essere umiliati. La vergogna, infatti, era ed è utilizzata in molti casi come forma di punizione. Brenè Brown definisce l’empatia il possibile antidoto per questa forte epidemia all’interno della nostra cultura.
Eppure, nonostante tutto ciò, accanto all’immagine di una vergogna tossica e dannosa, ne esiste un’altra che la dipinge come un’emozione con un valore.
Forse per costruirsi un’identità di fronte alla disapprovazione altrui è necessario ammettere l’esistenza della vergogna; perché quando prestiamo attenzione ai nostri sentimenti vergognosi e li seguiamo lungo una strada che può anche essere contorta, possiamo vedere noi stessi più chiaramente e scoprire il sorprendente numero di maniere in cui la persona che ci aspettiamo di essere si scontra con ciò che siamo davvero.
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